E’ predisposto…
E’ fortunato….
E’ grazie al suo metabolismo…..
Quante volte ti è capitato di sentire affermazioni così, o magari tu stesso pensarlo?
Potresti pensare che è vero, il mondo funziona così. C’è chi è ‘fortunato’ e chi è ‘sfigato’.
Chi ha il metabolismo di un razzo e chi ce l’ha fermo. Una condanna!
Cosa ne penso io? Sì, sono d’accordo che ci possono essere delle differenze sostanziali sulla genetica, la quantità di fibre muscolari, la lunghezza delle leve, più ormoni che ‘bruciano’ facilmente le calorie….
Quello che letteralmente mi fa inca….are è il numero di presupposti e convinzioni su queste idee, che danno letteralmente le scuse per non impegnarsi.
Convinzioni come quella che le persone predisposte possono impegnarsi meno delle altre. Tolgono la speranza che si possano raggiungere dei risultati notevoli.
Cresce sempre di più una delle regole/convinzioni che si stanno diffondendo nella nostra societa:
si deve avere il risultato senza l’impegno.
Si aspetta una ‘pillola’ magica che ti regala il risultato.
Anche nel campo della salute le persone non fanno quasi nulla per la prevenzione e poi si rivolgono al medico aspettandosi di ricevere la ‘cura’ miracolosa.
La verità è che senza impegno e dedizione nulla si ottiene.
Per i risultati ci vuole il tempo che serve o che decidiamo di dedicare.
In base alle tue priorità, il risultato arriverà in poco o tanto tempo.
Nel 2007 lo psicologo K. Ericsson e due suoi colleghi hanno portato a termine, nell’accademia musicale di Berlino, uno studio che si prefiggeva di chiarire quale fosse il ruolo della preparazione nella formazione di una persona che definiamo esperta in una determinata disciplina, una persona che ha raggiunto risultati riconosciuti come non ordinari.
I ricercatori divisero gli studenti di violino in tre gruppi:
- quelli che avevano possibilità di diventare solisti di fama internazionale;
- i violinisti “semplicemente bravi”;
- quelli che avevano scarse probabilità di diventare bravi e intendevano insegnare musica nelle scuole pubbliche.
A tutti i violinisti fu posta la stessa domanda: per quante ore vi siete esercitati nel corso della vostra carriera, da quando avete cominciato a suonare il violino?
Ecco, in sintesi, i risultati:
Chi pratica per 10.000 ore può diventare un “maestro” in quel determinato campo. Maestro nel senso di “maestria” in quella disciplina.
I ricercatori non trovarono un solo musicista che avesse raggiunto l’eccellenza impiegando un tempo inferiore.
Lo studio è stato reso noto nel libro “fuoriclasse” di Malcom Macdawell in cui si parla anche di sport e di successo in generale.
Quello che è emerso è che ci vuole impegno per creare il talento. Chi raggiunge livelli di eccellenza lavora molto, molto più degli altri.
Nell’ambito fisico, vale lo stesso discorso? Per la maggior parte dei risultati, sostengo anche quì l’importanza dell’impegno.
Non è solo l’azione che vale perchè bisogna considerare altre competenze come autostima, sicurezza, comunicazione di sè, motivazione, struttura fisica e soprattutto cosa più importante il risultato che si vuole raggiungere se è realistico.
Molte persone oggi, hanno obiettivi non realistici.
Mi capitano persone di 50 anni che hanno come esempi da raggiungere, risultati di chi ha 20 o 30 anni di meno, magari modelli di professione o foto che sono photoshoppate.
Nell’ambito dell’eccellenza agonistica dello sport, la selezione genetica e l’età di partenza ha un impatto maggiore.
Già nell’ambiente intrauterino vi è un determinante stimolo di sviluppo della massa muscolare che sarà presente per tutta la vita di un individuo.
Anche il numero di adipociti comincia a determinarsi dalle prime settimane del concepimento.
Tutto quello che hai letto ora, vuole darti la fiducia nel poterti impegnare per ottenere enormi risultati, senza usare le scuse per mancare all’appuntamento più importante con te stesso: l’impegno e la costanza.
Quindi, bando alle ciance e costruisci il tuo piano d’azione:
-
individua l’obiettivo (realistico) che vuoi raggiungere. Fatti aiutare da un buon personal trainer;
-
crea il piano di impegno attraverso scheda di allenamento e piano alimentare;
-
ricorda che più ore dedichi al tuo obiettivo e prima riuscirai ad eccellere raggiungendolo;
-
si parla di pratica deliberata, cioè non imposta, sei tu che devi avere la voglia di farlo;
Questo è un articolo scottante che spesso divide le persone in “non posso perchè non ho la genetica, la predisposizione, il metabolismo….” e quelle che “se mi impegno posso raggiungere il risultato”.
Per riassumere :
- Il talento esiste insieme ad una gran mole di impegno, convinzione e più di 10.000 ore di pratica deliberata, cioè non imposta ma che si trova piacere a farla.
- Se ti affidi alla convinzione che è merito della genetica, della fortuna o della predisposizione non farai altro che tagliarti fuori da ogni possibile tentativo di impegno. Risultato? Eviti tanta fatica. (non è poco) Ed eviti di darti dell’incapace se ti manca l’autostima necessaria per affrontare tutte quelle ore di pratica.
- Chiediti se hai un obiettivo e se hai voglia di impegnarti, rimanendo gentile con te se non raggiungi il risultato in un giorno. Perchè ci vuole il suo tempo e soprattutto l’impegno.
- Quando qualcuno che sta per eseguire un nuovo esercizio esordisce con il classico “non sono capace..” io dico sempre che se fossimo capaci di fare tutto facilmente dal primo tentativo, sarebbe una noia mostruosa la vita.
La vita è una lezione continua per crescere.
Buona fortuna e soprattutto…..
TANTO, TANTO IMPEGNO 🙂