La Resistenza

Dopo aver elencato le qualità della forza, non può non essere presa in considerazione la Resistenza.

Ma cos’è la resistenza?

Brevemente posso descrivertela come quella capacità fisica che permette di sostenere un determinato ‘lavoro’ il più a lungo possibile. Tutto questo può avvenire perchè i sistemi energetici cellulari del corpo si sono adattati a dare il sostegno necessario per la contrazione dei muscoli coinvolti. L’energia coinvolta dai muscoli per potersi contrarre deriva dall’ ATP. Quindi tanto un maratoneta durante la sua corsa che può durare anche più di 3 ore, o un centometrista durante il suo potente scatto della durata di pochi secondi….tutti hanno la necessità di ATP.

Così la resistenza come la forza si collega a varie forme e metodi per allenarla.

Di norma dopo i 10 minuti di attività fisica, si coinvolge sempre in maniera importante il sistema cardio-respiratorio, chiamando tale attività, lavoro aerobico perchè effettuato grazie all’ossigeno ed al consumo di glicogeno (zuccheri) epatico, muscolare e grassi. Al contrario quando l’attività è di breve durata c’è una resistenza di tipo anaerobico, nella quale si consumano prevalentemente le scorte di glicogeno(zuccheri) epatico e muscolare.

Durante lavoro aerobico, l’ossigeno viene sfruttato dalle cellule per ossidare i substrati energetici (zuccheri e grassi) per produrre ATP. Il lavoro aerobico ha il limite di richiedere almeno un paio di minuti prima di raggiungere la massima attivazione.

Per avere un efficente resistenza aerobico è utile per il corpo soddisfare diversi fattori come:

  • buona vascolarizzazione muscolare
  • buona capacità cardio-respiratoria (cuore allenato con bassa frequenza cardiaca a riposo) globuli rossi in quantità e capaci di assorbire e trasportare l’ossigeno;
  • presenza di ossigeno, zuccheri e grassi nel sangue in quantità ottimali;
  • sviluppo delle fibre rosse, quelle preposte al lavoro di resistenza;
  • ………..

Durante il lavoro anaerobico, che significa in ‘assenza di ossigeno’, in riferimento al fatto che per il lavoro muscolare si produce energia senza ossigeno. Questo tipo di lavoro rispetto al primo ha una produzione massiccia di energia e potenza in pochi istanti ma allo stesso tempo produce un residuo ‘tossico’, l’acido lattico, il cui accumulo nel muscolo ne limita le capacità di contrarsi causando la sensazione di bruciore e fatica. Così questo tipo di attività anaerobica è implicata ed utile per tutti quei lavori al di sotto dei 2 minuti.

Sia per il lavoro aerobico che anaerobico vi sono ulteriori suddivisioni (breve,media,lunga durata) che per ora non ti elenco perchè questo articolo vuole essere solo una breve presentazione della resistenza.